gestione delle emozioni

La gestione delle emozioni di tuo figlio

Lo sapevi che la tua reazione al pianto e alle crisi di rabbia del tuo bambino, influenza direttamente il suo processo di autoregolazione emotiva futuro?
Se ci pensi, la gestione delle emozioni rappresenta una sfida per tutti, anche per gli adulti: quante volte, sulla scia della frustrazione, diciamo quanto non vorremmo?

Reazioni impulsive, di sfogo, possono esser tanto più frequenti in un bambino o in un ragazzo.

Non “perché i genitori non sanno più fare i genitori”.
Non “perché i figli sono viziati”.

Se vuoi uscire dal luogo comune e capire perché la gestione delle emozioni dei più piccoli è spesso difficoltosa, devi considerare la biologia, le neuroscienze e come evolviamo in quanto esseri umani.

La gestione delle emozioni nei figli è legata all’evoluzione cerebrale

La differenza principale tra “i grandi” e chi sta ancora crescendo, è data dagli strumenti di cui  dispone.
Si presume, infatti, che la maggiore età e maturazione cerebrale di un adulto, permettano di gestire meglio lo stress e le emozioni forti.

La gestione delle emozioni è infatti legata allo sviluppo della corteccia prefrontale, deputata alla valutazione delle risposte emotive, al controllo degli impulsi, alla possibilità di analizzare e riflettere sulle situazioni. È un processo che ha luogo durante gli anni di crescita di tuo figlio.

Cosa puoi fare nel frattempo? Molto!

La reazione al pianto e alle crisi di rabbia di tuo figlio, influenzano direttamente il suo processo di autoregolazione emotiva perché influenzano la costruzione dei percorsi neurali, all’origine dei suoi comportamenti.

Semplificando di molto il discorso, quindi, ne deriva che le modalità con cui tratti e affronti i momenti di crisi, favoriscono o meno una gestione delle emozioni equilibrata, in quanto plasmano il cervello del tuo figliolo.

Urla e punizioni, quindi, oltre che umilianti per la relazione tra te e tuo figlio, ti allontanano dal tuo obiettivo di supportare il suo sviluppo emotivo e insegnargli a “stare” nella frustrazione in modo costruttivo.

È un lavoro impegnativo, affidato prima di tutto ai genitori e dura anni!
La tua capacità di allenare la gestione delle emozioni di tuo figlio fin dalla più tenera età, tuttavia, ti sarà utile nelle fasi educative successive e ben più ardue, come l’adolescenza.

Condividi su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *